LA MAIEUTICA RECIPROCA DI DANILO DOLCI COME METODO EDUCATIVO

20 ottobre 2016 - Senza categoria

Il 10 e 11 settembre abbiamo partecipato a “Tutta un’altra scuola“, festa convegno della scuola che cambia, tenutosi a Vaiano, in provincia di Prato. Intento del convegno è stato quello di riflettere sul modello scolastico convenzionale, sempre più statico, nozionistico, autoritario e aziendalista, il quale ci mette di fronte all’urgenza di sperimentare una dimensione nuova dell’insegnamento, a misura di bambino e di ragazzo, volta a valorizzarli come soggetti a pieno titolo, come persone che possiedono intelligenza ma anche emozioni, intuizioni, immaginazione, creatività e un corpo fisico che ha bisogno di esprimersi e di avere spazio. Link al sito: http://www.tuttaunaltrascuola.it/

Potete trovare le registrazioni di alcuni interventi tenutisi in plenaria sulla piattaforma SocialSounds.

Tra gli interventi uno in particolare ha richiamato la nostra attenzione, quello del dott. Antonio Vigilante dal titolo “Praticare la scuola del dialogo”, volto a proporre la Maieutica Reciproca di Danilo Dolci come metodo di insegnamento nelle scuole.

La Maieutica in ambito socratico-platonico è il criterio di ricerca della verità consistente nella sollecitazione del soggetto pensante a ritrovarla in sé stesso e a tirarla fuori dalla propria anima.

La Maieutica reciproca di Dolci concepisce una visione comunitaria della verità, in quanto essa scaturisce dall’incontro con l’altro, dal confronto, dal dialogo, dalla tessitura di più voci. In questo risiede una visione ben precisa dell’Educazione: l’educazione non è unidirezionale; gli uomini si educano gli uni con gli altri in un rapporto paritario e dialogico.

E’ chiara quindi la distinzione tra POTERE e DOMINIO da un lato e quella tra COMUNICAZIONE e TRASMISSIONE dall’altro.

– POTERE: non è un concetto negativo. Significa piuttosto possibilità, possibilità di fare e di fare insieme agli altri. E’ quindi FORZA comunicativa e dialogica.

– DOMINIO: è degenerazione e abuso del potere, basato sulla possibilità di alcuni a discapito di altri. E’ quindi VIOLENZA.

– COMUNICAZIONE: è un processo bidirezionale, un dare e ricevere, un chiedere e rispondere.

– TRASMISSIONE: è unidirezionale, semplice travaso di nozioni.

Dolci diceva “Non è vero che la gente non capisce, non possa capire. Vero invece che la gente perlopiù è allevata con tanti invisibili quanto mostruosamente consistenti paraocchi, affinchè non possa affrontare i propri problemi” (Da Nessi fra esperienza etica e politica, vol. II, Lacaita, Manduria, 1993, in Una rivoluzione nonviolenta, p. 144.)

Come opporsi a questo, a una SOCIETA’ basata sul DOMINIO e sulla TRASMISSIONE di verità? L’unica possibilità è fare incontrare la gente, discutere dei problemi comuni, prendere coscienza della propria situazione per poter agire sulla società ed essere realmente protagonisti trasformatori dell’esistente.

E’ chiaro che se proviamo a riportare tutto ciò che si è detto in ambito educativo e nel contesto scolastico ci troviamo di fronte a un mondo dove regnano controllo, distanza, trasmissione delle informazioni, unidirezionalità; la scommessa educativa oggi sta proprio nel ribaltare questa visione, coltivando la creatività, la libertà, il pensiero critico, il gusto della domanda più che della risposta esatta. La domanda scaturisce un nuovo modo di vedersi e di collocarsi rispetto alle cose; essa funge da mezzo di riconoscimento e autoriconoscimento ma ha anche una funzione creatrice nell’immaginarsi, nel sognarsi, nel proiettarsi nel futuro.

C’è chi insegna gli altri come cavalli passo per passo

Forse c’è chi si sente soddisfatto, così guidato.

C’è chi insegna lodando quanto trova di buono e divertendo

C’è pure chi si sente soddisfatto, essendo incoraggiato

C’è pure chi educa senza nascondere l’assurdo che c’è nel mondo

Aperto a ogni sviluppo

cercando di essere franco all’altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono.

Ciascuno cresce solo se sognato.

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