RESOCONTO DEL 7° INCONTRO NAZIONALE DELLA RETE NAZIONALE OPERATORI SOCIALI (30 aprile 2016)

10 maggio 2016 - Blog / Militanza

Riportiamo qui di seguito il resoconto del 7° incontro Nazionale degli operatori sociali tenutosi a Roma in data 30 aprile 2016. Sosteniamo i compagni della Rete Nazionale Operatori Sociali (ReNos).

Durante l’incontro del 30 aprile si è discusso della proposta di legge Iori, n.2656, da intendersi come testo unificato alla proposta di legge Binetti, n. 3247.

Tale proposta legislativa sollecita alcune riflessioni: Le Norme Transitorie contenute nella proposta di legge, riconoscendo il lavoro svolto come credito formativo, prevedono l’attivazione di un corso della durata di almeno un anno. Potranno usufruirne gli educatori senza titolo che abbiano almeno tre anni di attività lavorativa, anche non continuativa. Invece, coloro i quali, assunti con contratto a tempo indeterminato, abbiano più di 50 anni di età o 25 anni o più di anzianità di servizio, acquisiranno direttamente la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico. Qual è il criterio sotteso a questi parametri? Perchè 25 anni? Inoltre, su chi far ricadere i costi del corso? Se fosse il lavoratore ad assumersi questo onere, sarebbe quasi come auto comprarsi la possibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro. In alternativa si potrebbe considerare la possibilità della formazione continua, che per legge deve essere effettuata annualmente. Si potrebbero inoltre utilizzare fondi europei o regionali al fine di coprire i costi del corso.
Inoltre in linea con quanto già avviene in Europa, a breve le Regioni saranno obbligate a creare un sistema di riconoscimento, validazione e certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali e che consentano comunque una qualificazione professionale.
Ci si chiede se tale sistema di certificazione non possa essere uno strumento adattabile al riconoscimento del titolo di “Educatore” per coloro che con altro titolo o senza già da anni lavorano ricoprendo tale posizione. La proposta di legge Iori pare sancire la separazione tra Educatore professionale socio-pedagogico ed Educatore professionale socio-sanitario (nonostante la stessa onorevole e prima firmataria abbia auspicato per il futuro una loro unificazione). Questa distinzione di formazione e di ruoli, che risulta essere in netta antitesi col percorso unico in vigore in ambito europeo, sancisce inoltre una sorta di superiorità del percorso sanitario rispetto a quello sociale: chi ottiene il titolo sanitario può lavorare anche in ambito sociale, ma non viceversa. Da rilevare anche il fatto che, a livello nazionale, esistono diverse figure di Educatori che non rientrerebbero nella legge Iori. La situazione degli AEC laziali è esemplificativa. La loro designazione come Assistenti e non come Educatori li escluderebbe, ma la mansione ed il ruolo li riporta appieno all’interno della categoria di Educatori. Una volta di più si sente la necessità di rendere omogeneo, a livello nazionale, un titolo eccessivamente regionale.

Partendo dalle Linee guida per la progettazione dei bandi di gara per i servizi educativi, stilate dalle Educatrici/ori bolognesi e dagli Educatori uniti contro i tagli, emerge la possibilità di superare la logica dell’ “offerta più vantaggiosa”, pensata sempre in un’ottica di risparmio economico. Esiste una forma detta “inversamente proporzionale” considerata più equa e rispettosa dei parametri qualitativi che i servizi sociali devono rispettare. Sono state 4 le sentenze in Italia che si sono pronunciate in difesa della formula “inversamente proporzionale”. Nonostante ciò molte realtà regionali applicano la formula “al massimo ribasso”, che è ancora in uso per gli appalti fino ad un milione di euro. Il nuovo testo unico degli appalti pubblici, emanato con decreto il 19 aprile del 2016, oltre a non prevedere la formula “inversamente proporzionale”, non ha realmente dato un taglio alla logica del “massimo ribasso”. Una proposta è stata quella di inviare le Linee Guida ai vari Uffici Gare e Appalti presenti sui territori.

Quale utilizzo della Piattaforma: Andrebbe anzitutto aggiornata in alcuni punti, pur rimanendo ancora molto attuale. Potrebbe anche essere utilizzata per chiedere il sempre atteso rinnovo del CCNL.

Siamo già operativi per proseguire i lavori del 7° incontro nazionale, tenetevi aggiornati.

Rete Nazionale Operatori Sociali – RENOS